venerdì 9 dicembre 2016

Video4Blind


Dopo aver reso operativo il sito/servizio “Ti tengo d’occhio” – www.titengodocchio.it e dopo aver creato la Blind List (una vera e propria lista nera) per denunciare quei programmi e quei siti che non possono essere utilizzati dalle persone non vedenti (ha fatto scalpore il caso del sito del Censimento on line dell’Istat), Vincenzo Rubano, 17 anni, ha deciso di ampliare ulteriormente il suo servizio prendendo questa volta in considerazione i video: perché i ciechi devono essere discriminati ed essere esclusi dalla loro “visione”? Probabilmente risulta difficile a qualcuno immaginare un cieco che, navigando in Internet, possa trovare e visualizzare un video sul proprio computer, eppure, grazie alle nuove tecnologie disponibili, ciò è possibile, anzi potrebbe (e dovrebbe) essere possibile. Il cieco che “guarda” un video può comprendere ciò che c’è sullo schermo sfruttando soltanto l’audio, interpretando i rumori ed i suoni per determinare che cosa stiano facendo i protagonisti ed il luogo in cui il video è stato girato. Ma cosa fare quando l’audio è semplicemente una colonna sonora e tutto il messaggio è riposto nelle immagini? A questo punto l’unico elemento a disposizione dei non vedenti per riuscire ad interpretare il video è costituito dall’area destinata alla descrizione testuale che, però, quasi sempre si limita a presentare sommariamente cosa è il video ma non cosa avviene durante. Da qui, dunque, l’idea di Vincenzo: perché non rendere questi video disponibili per i non vedenti con una semplice descrizione a parole di ciò che avviene?

L’intuizione dello studente leccese e la soluzione per risolvere questo limite di accessibilità è di una semplicità impressionante ma capace di portare ad una vera e propria rivoluzione mediatica. Il processo di “accessibilizzazione” dei video proposto da Vincenzo consiste in tre piccole operazioni a carico di chi ha pubblicato o intende pubblicare un video: 1. Aggiungere in coda al titolo del video la sigla (V4B); 2. Aggiungere nell’area “descrizione” che ogni video ha, un breve testo che racconti a parole ciò che viene espresso con le immagini;3. Aggiungere fra i “tag” del video la sigla V4B Video4Blind. Queste tre semplici azioni possono essere fatte da chiunque: non servono conoscenze tecniche, né tantomeno spese aggiuntive. In questo modo i non vedenti potranno sapere immediatamente e facilmente se il video è descritto oppure no, sarà infatti sufficiente leggere il titolo, e, cosa ancora più importante, potranno addirittura cercare tutti i video “accessibilizzati” semplicemente inserendo “V4B Video4Blind” nel motore di ricerca di Youtube, Vimeo o qualsiasi altra piattaforma. Dalle parole ai fatti. Per concretizzare quanto proposto da Vincenzo, in accordo con la sua scuola, è stato “accessibilizzato” un video spot realizzato dagli studenti dell’istituto leccese e pubblicato pochi giorni fa su Youtube.

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