venerdì 9 dicembre 2016

Quando è la realtà ad ispirarsi alle serie TV


Negli ultimi anni il mondo esplosivo delle serie tv è stato dominato soprattutto dagli intrighi fantasy di Game of Thrones e dalle disavventure post-apocalittiche di The Walking Dead. Ma tra un drago e uno zombie, in questo 2016 a rubare la scena è stata la tecnologia, tornata alla ribalta soprattutto grazie a Black Mirror. Ecco spiegato in poche parole quello che Charlie Brooker (ideatore della serie) ha voluto raccontare...
Gli episodi autoconclusivi di questo show riescono a farci riflettere sui possibili pericoli derivanti dalla nostra ossessione per la tecnologia, che tra smartphone, realtà virtuale e internet ha ormai invaso ogni aspetto, pubblico e privato, della nostra quotidianità. Attenzione, però: Black Mirror non vuole essere una denuncia o una caccia alle streghe hi-tech. Quanto piuttosto un’interpretazione dello spirito dei tempi: in particolare nella terza stagione Brooker non disegna più scenari realmente distopici e lontani nel tempo, ma parla soprattutto di un futuro vicinissimo (direi: un presente). Dove intere vite vengono rovinate da pochi secondi di video finiti sui social network e la nostra esistenza, sia offline che online, dipende da quanto siamo disposti a essere ipocriti, confinati in bolle di percezione dove è vietato essere in disaccordo e si interagisce solo con chi ha le nostre stesse idee, vere o false che siano.





A questa serie si ispirano sia HUMAI, startup cinese, che Netflix con la nuova applicazione Rate Me.
Per quanto riguarda il concetto del "Be Right Back", da un lato è comprensibile il desiderio di colmare il vuoto lasciato dalle persone care, dall'altro è inquietante l'idea di poter essere clonati in base alle nostre attività sui social (anche solo clonati, indipendentemente dai social). Il progetto di Humai è sicuramente altrettanto ambizioso e, forse in misura maggiore, egoistico, poiché la volontà ultima è quella della propria "immortalità".





Parlando invece dell'app Rate Me, quello a cui riesco a pensare è esclusivamente negativo. Questo severo commento poiché, come viene mostrato nell'episodio, si andrebbe incontro ad una società ancora più ipocrita e fasulla e la personalità verrebbe modificata in base agli obiettivi che ci si è prefissati. Tutto ciò non vi sembrerà troppo lontano dalla realtà di oggi, infatti siamo ormai abituati ad essere sotto il costante giudizio altrui, frequentemente espresso addirittura da sconosciuti. I sempre più frequenti episodi di cyberbullismo ci dimostrano che non abbiamo bisogno di ulteriori mezzi per aumentare il disagio psicologico già esistente nella nostra società attuale.




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