giovedì 8 dicembre 2016

Il paradosso del rapporto tecnologie-violenza



Moltissime ricerche confermano l’idea che oggigiorno le tecnologie siano da un lato la chiave per la buona riuscita di un crimine, dall’altro anche la soluzione per gestire e combattere la delinquenza.
È noto infatti che l’applicazione delle tecnologie alla violenza ha permesso ai criminali di ridurre il rischio di essere identificati, ha creato nuove opportunità per commettere crimini, ne ha modificato le tecniche e il modus operandi e ha addirittura prodotto nuove tipologie di delinquenza (frodi tecnologiche, identity theft, …). Allo stesso tempo però, le nuove tecnologie svolgono un ruolo sempre più determinante nella lotta contro la criminalità, fornendo ai sistemi di giustizia nuovi mezzi per identificare e braccare i criminali e sviluppando tecnologie che aiutino a ridurre le occasioni di azioni criminali. Quest’ultimo concetto sta alla base delle strategie di “polizia predittiva”, per cui, grazie ad un approccio matematico (basato sull’analisi dei dati contenuti negli archivi di polizia) è possibile prevedere i luoghi, le persone e le situazioni più a rischio di violenza. (Per saperne di più: http://www.snewsonline.com/notizie/attualita/smart_cities_e_nuove_tecnologie_di_lotta_al_crimine-3707 )
Riassumendo, il continuo sviluppo delle tecnologie permette ai delinquenti di essere sempre più efficaci nei loro atti criminali e agli organi di polizia di essere sempre più efficienti nella lotta al crimine.

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